Sinfonie di Beethoven in versione da camera

Domenica 10 marzo 2024 – ore 16,00

Centro Eventi “Il Maggiore”

Sinfonie di Beethoven in versione da camera
Beethoven.cam

Laura Riccardi, Violino – Silvia Tuja, Flauto
Elisabetta Soresina, Violoncello – Chiara Nicora, Pianoforte

Musiche di L.v. Beethoven W.A. Mozart

 

Le grandi sinfonie per     piccolo organico

A. Mozart (1756-1791) – N. Hummel (1778-1837)
Sinfonia KV 385  “Haffner”
Allegro con spirito – Andante – Minuetto – Finale Presto

Van Beethoven (1770-1827) – J.N. Hummel (1778-1837)
Sinfonia n. 6  in fa maggiore op. 68 “Pastorale

Piacevoli sentimenti che si destano nell’uomo all’arrivo in campagna:
Allegro ma non troppo Scena al ruscello:
Andante molto mosso

Allegra riunione di campagnoli:
Allegro
Tuono e tempesta:

Allegro
Sentimenti di benevolenza e ringraziamento alla Divinità dopo la tempesta:
Allegretto

L’ensemble Beethoven.cam nasce intorno al progetto di esecuzione integrale delle Sinfonie di Beethoven nelle trascrizioni per flauto, violino, violoncello e pianoforte di J.  N. Hummel. Nello spirito che caratterizzava le esecuzioni di musica da camera dell’epoca, quattro musiciste con un ricco curriculum personale e legate da un interesse comune per la ricerca in ambito musicale e per lo studio delle prassi esecutive secondo principi filologici, condividendo le loro numerose precedenti esperienze di collaborazione in formazioni cameristiche anche con strumenti antichi, nel 2015 hanno deciso di intraprendere questo percorso che riporta la musica sinfonica nella amata dimensione della Hausmusik ottocentesca.

Portato a termine il ciclo delle Sinfonie di Beethoven l’ensemble ha scelto di non interrompere il suo lavoro, e di cominciare ad affrontare le interessantissime trascrizioni che Hummel fece per questo organico delle sinfonie e dei concerti per pianoforte di Mozart, accanto ad alcune ouvertures di autori diversi.

Chiara Nicora diplomata  in pianoforte e in seguito in clavicembalo,  segue corsi di perfezionamento  e seminari di fortepiano, cembalo e musica da camera. Ha collaborato come accompagnatrice nei conservatori di Lugano e Milano. Svolge attività concertistica sia come pianista che come cembalista.

Ha pubblicato il libro: La musica degli angeli. Un itinerario musicale nelle chiese di Varese e nelle cappelle del S. Monte, ed. Benzoni

Silvia Tuja  ha compiuto gli studi classici diplomandosi contemporaneamente in flauto traverso.  Da sempre interessata alle espressioni di questo strumento nelle diverse culture e nelle diverse epoche, si è dedicata  allo studio del flauto barocco e classico. Svolge un’intensa attività  nell’ambito della ricerca musicologica e della programmazione.

Laura Riccardi da sempre affascinata dalla musica da camera,  diplomata in violino, ha seguito i corsi di perfezionamento di Musica da Camera ottenendo  diversi diplomi di Merito e d’Onore. Ha collaborato (e tuttora collabora con molte di esse) con orchestre nazionali e internazionali tra cui  l’Orchestra Sinfonica della Rai.  l’Orchestra da Camera di Mantova,   l’Orchestra delle Settimane Musicali di Stresa.

Elisabetta Soresina ha studiato violoncello conseguendo  il diploma di secondo livello di violoncello barocco con il massimo dei voti.  È laureata in filosofia con una tesi sull’interpretazione musicale. Ha vinto diversi premi in concorsi nazionali e ha partecipato a vari corsi di perfezionamento, in Italia e all’estero, in Violoncello, Musica da Camera e Didattica del violoncello.

La Sinfonia K. 385 deve probabilmente il suo brio spensierato e il suo smagliante colore al fatto di essere stata concepita inizialmente come Serenata, genere leggero e di intrattenimento, brillante e disimpegnato per antonomasia.

Nota come Sinfonia Haffner, fu composta da W. A. Mozart a Vienna nel luglio del 1782. Sarebbe difficile immaginare un inizio più imperioso di quello del primo movimento Allegro, L’Allegro con spirito si impone fin dal perentorio e trascinante inizio, pagina solare e dai colori sfavillanti, ricca di energia e buonumore.

Il secondo movimento Andante è una sorta di oasi lirica, arricchita di un che dì sbarazzino: il tema di apertura dei violini primi è accompagnato da  un arpeggio degli altri strumenti.

Il terzo movimento  Menuetto, ha un  sapore popolareggiante: breve e vigoroso.

L’ultimo movimento Presto si rifà chiaramente allo spirito della serenata, movimento di irresistibile vivacità ritmica e coloristica, costruito fondendo la forma sonata con quella di rondò e basato su continui contrasti tra forte e piano

Il brano è chiuso da un’ampia coda che rielabora gli elementi  iniziali.

La Sinfonia n. 6 Pastorale  di L. Van Beethoven fu composta tra il 1807 e il 1808. Il compositore  si mette in ascolto della natura, trasfigurando in suono i molteplici sentimenti provati dall’uomo al suo cospetto e il risultato è una pagina di idilliaca bellezza in cui si mescolano sensazioni e ricordi di vita campestre da sempre tanto cari al musicista.

 Il diletto che ristora il cuore all’arrivo in campagna prende vita in un primo movimento – Allegro ma non troppo – in cui il crescendo dei vari strumenti rappresenta il risveglio della natura, o magari dello stesso autore che si trova a riposare in un bosco. Beethoven riesce a creare questo crescendo proprio grazie agli strumenti che si intrecciano tra di loro, mantenendo comunque un tema ben preciso.

L’ Andante molto mosso  sviluppa la ‘Scena al ruscello’. La musica viene usata per cullare l’ascoltatore e rappresenta lo scorrere delle acque e  i suoni di uccelli come l’usignolo e il cuculo.

L’ Allegro de  ‘Allegra Riunione dei Campagnoli rappresenta la vita campestre, vista dall’autore  come una sorta di idillio arcadico. La Sinfonia  assume toni pacifici in attesa della tempesta del quarto  movimento. “Allegro” dove  dalla festa campestre si passa alla ‘Bufera,Tempesta’, Il crescendo  dei ‘pizzicati’ sugli archi rappresenta le gocce di pioggia, per poi passare a tonalità più basse e cupe del temporale vero e proprio. Si torna in seguito alla serenità del quinto  movimento  Allegretto dove viene  descritta  la ‘gratitudine dei pastori al termine della tempesta’.

L’autore quindi torna sul suo cammino, uscendo dalla foresta che lo saluta con gli stessi suoni con i quali lo ha accolto.