5° Concerto

Domenica 26 gennaio 2020 – ore 16,00

Centro Eventi “Il Maggiore”

Duo Massimino-Ramonda

programma

Antonio Vivaldi     Sonata n. 2
Adagio, Allegretto, Sarabanda, Allegro maestoso

Mauro Giuliani   Gran Duo Concertante
Allegro maestoso, Andante molto sostenuto, Scherzo con brio, Allegretto espressivo

Mario Castelnuovo-Tedesco Sonatina n. 205
Allegretto grazioso, Tempo di Siciliana, Scherzo

Franco Margola   Sonata Quarta
Andante scorrevole, Adagio come in sogno, Allegro gioioso

Béla Bartok       Danze popolari rumene
Jocul cu batu, Braul, Pe loc, Buciumeana, Poarga Romaneasca, Maruntel

Il Duo Massimino-Ramonda si è formato nel 2015 nella classe di musica da camera della M° Francesca Leonardi al Conservatorio “G.F. Ghedini” di Cuneo.
Si è esibito in numerosi eventi nella provincia di Cuneo e Torino e successivamente a Cervo, Pomaretto, Roma, Capri, Latina, Ceva, Parigi, Chivasso, Milano, Brescia.
Nel maggio 2016 ha partecipato ad una master class di Musica da Camera con il docente M° Nigel Robert Clayton.
Nel corso del 2019 si è perfezionato con la M° Francesca Leonardi presso l’associazione “Albero della musica” di Milano.
Attualmente sta frequentando un master annuale di alto perfezionamento in Musica da Camera presso il conservatorio “A. Boito” di Parma.

Veronica Ramonda, flauto
Martina Massimino, chitarra

Antonio Vivaldi (1678-1741) fu uno dei compositori che influenzarono maggiormente il periodo musicale barocco introducendo nuovi stili e tecniche esecutive soprattutto per gli strumenti ad arco.
Iniziò giovanissimo a studiare violino con il padre, violinista nella Cappella di San Marco. Fu insegnante di violino presso il conservatorio femminile annesso al Pio Ospitale della Pietà, dove compose la maggior parte dei suoi concerti, delle musiche sacre e delle cantate. La sua ricchissima produzione, dimenticata alla sua morte e riscoperta duecento anni dopo, rivela inesauribili doti di fantasia, inventiva, brillantezza e cantabilità
Nel 1703 venne ordinato sacerdote e ben presto fu soprannominato il Prete Rosso per via del colore dei suoi capelli.
La sonata n. 2 – una delle 12 dedicate al re Federico IV di Danimarca – è costituita da quattro movimenti. Un Adagio iniziale che si conclude in Do minore; un Allegro in tempo composto dove il flauto e la chitarra eseguono la stessa linea melodica alternando momenti solistici a momenti d’insieme. Il terzo movimento è una Sarabanda, danza lenta e solenne. Il brano si conclude con un Allegro dove si ripetono i medesimi accordi per affermare la tonalità d’impianto.
Mauro Giuliani (1781-1829) è stato il chitarrista per concerti più celebre dell’epoca. Nel Gran Duo Concertante la musica è molto coinvolgente perché viene usato il tipo di melodia operistica italiana che Rossini stava rendendo popolare. E’ un lavoro molto piacevole, anche se poco profondo. Nel suo stile risaltano e si fondono perfettamente l’elemento brillante, la solida costruzione formale, l’ispirata contabilità.
Nella Sonatina n. 205 per flauto e chitarra emerge il lato più lirico di Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968). La felicità melodica di cui è pervasa la composizione ne fa una delle opere più amate del repertorio. Composta nel 1965 è suddivisa in tre movimenti che si contraddistinguono per la perfezione formale e la concisione con cui le idee vengono sviluppate. Il primo movimento è un classico primo tempo di sonata in do maggiore basato su due temi esposti dal flauto e dalla chitarra secondo principi di imitazione. Nel secondo movimento, una siciliana in do minore dal carattere elegiaco e crepuscolare, ritorna l’omaggio del compositore alla tradizione musicale italiana. Il finale è invece un vivace scherzo in forma di rondò (dove però la ripresa del tema non è mai letterale ma ampiamente modificata) in cui il gioco imitativo tra le parti dei due solisti fa nuovamente la sua comparsa.
Opera di non facile esecuzione per l’impegno virtuosistico richiesto agli interpreti, la Sonatina è altresì caratterizzata dalla spontaneità melodica e dalla felicità che nasce dal far musica insieme, due elementi che le donano un fascino irresistibile e di sicuro effetto sul pubblico.
La vasta produzione musicale di Franco Margola (1908 – 1992) comprende musica da camera e opere per strumenti solisti. Nella seconda meta degli anni settanta i suoi interessi, evidentemente condizionati dall’attività didattica, si concentrarono su piccole formazioni, anche insolite. Soprattutto la presenza della chitarra è particolarmente significativa, perché caratterizza l’avvio di una vera e propria nuova stagione creativa, dettata da un grande passione per questo strumento da lui inesplorato fino alla fine degli anni ‘60.
Le Danze popolari rumene sono una suite di sei danze composte da Béla Bartók (1891-1945) nel 1915 elaborando altrettante danze popolari rumene.
Jocul cu bățu – danza che si balla con un bastone. Energico,festoso. Allegro Moderato Brâul – La cintura – Allegro
Topogó / Pe Loc – Sul posto La melodia è caratterizzata da un passo lento, Andante Buciumeana – La danza del corno di montagna (“bucium”) Moderato
Poarga Românească – Antica danza romena simile alla polka. Veloce, festoso, pieno di vita. Allegro,
Mărunţel – Minuzia – Danza veloce a passi rapidi e movimenti brevi. Allegro, molto allegro